Il blog dei commercianti e dei piccoli imprenditori di Via della Pace a Brescia

sabato 13 luglio 2013

Il lavoro! la nostra passione



Come ha raccontato Stefano nella sua bellissima storia anch’io condivido con lui l’assidua frequentazione per lavoro della Francia.
Un territorio bellissimo, nulla da dire,  una varietà di paesaggi, dalle dolci colline della Provenza all’ambiente aspro e selvaggio della Camargue, dal mare Mediterraneo all’oceano Atlantico, un sud dai colori accesi  accanto al nord dai cieli grigi spazzati dal vento, campi di girasoli e lavanda abitati dal canto infinito delle cicale, e spiagge nordiche riscaldate da un sole un po’ malaticcio.
Ciò che mi ha sempre colpito è la capacità di fare squadra dei francesi, di esaltare territorio e prodotti, idee e imprese,  ognuno accanto all’altro  e per l’altro. E’ una storia che dobbiamo imparare anche noi, perché nulla sarà più come prima, e l’unica possibilità che abbiamo per uscire da questo pantano, fatto soprattutto di cattiva politica, è unirci l’un l’altro, in difesa del nostro lavoro, delle nostre aziende, e dei nostri prodotti.
Scrive Paul Boucuse, il famoso chef francese, se gli italiani fossero consapevoli della ricchezza e  varietà delle loro materie prime la Francia perderebbe immediatamente il primato della cucina più raffinata del mondo.
Forza dunque,  cosa ci manca, abbiamo una ricchezza creativa che il mondo ci invidia, siamo impregnati di quella bellezza che da sempre fa da sfondo alla nostra esistenza, e che abbiamo trasferito in ogni prodotto, è questo surplus irripetibile che altrove si coglie e che diventa la nostra arma vincente.
Siamo ancora in tempo per riprenderci in mano il timone, dobbiamo essere uniti e fare sentire la nostra voce, quella delle piccole imprese, quella che più di altre è stata zittita in questi decenni a favore di chi con minori ragioni e disonesti obiettivi  ha occupato la scena. Dobbiamo farlo in prima persona, non possiamo più delegare a nessuno il compito di rappresentarci,  perché ciò che è successo lo vediamo ogni giorno, nelle aziende che chiudono,  in chi perde il proprio lavoro, nei negozi che più non riaprono, nella difficoltà economica che attraversa l’intero Paese. Non dobbiamo più essere  i senza voce, ma quella  voce, piena di rabbia e di speranza insieme  che ci permette di cambiare finalmente le regole e di mettere il valore LAVORO al primo posto, come dice la nostra bella Costituzione.
Leonardo da Vinci era cittadino italiano solo questo dovrebbe farci alzare la testa di fronte a chi  nella storia ha lasciato una traccia crudele e  indelebile; grazie a Dio, noi abbiamo riempito gli occhi di tutti con la bellezza,  di un Paese ricco di storia, di cultura, di genialità, è questo il concetto che dobbiamo urlare a  chi vuole imbrigliarci nei meccanismi della  finanza, incastrarci nel debito pubblico, distruggerci con imposizioni pesanti,  metterci l’uno contro l’altro,  forse non ha ancora capito chi siamo.  Siamo coloro che hanno ripreso la voce.
Annamaria Beretta titolare di Rosantico

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