Un assessore al commercio
ha il dovere di pensare a tutta la città, non a un francobollo di centro o a
segmenti di centro, dove si giocano gli
eventi o gli interventi ma l’intera città dev’essere coinvolta, in un unico
progetto fatto in tempi diversi, con un
unico metodo, quello di dare voce ai
protagonisti, incontrandoli ed ascoltandoli,
e non a chi, pagato, si vuole occupare di loro. Le problematiche sono uguali
e tutti hanno diritto alle stesse attenzioni. Questo è un principio finora mai
applicato. Vogliamo cambiare aria?
Leggo che i turisti in
visita si lamentano degli orari dei negozi, bene, questa critica fornisce uno
spunto per trasformare ogni negozio in luogo di promozione della città, è così
difficile? Un minimo di organizzazione, qualche volantino ben fatto, con la
storia dei luoghi, delle chiese, dei
monumenti, dei prodotti, potrebbe essere
l’inizio di un dialogo anche con il residente, invogliato a entrare per la
richiesta di informazioni di cultura, di
storia, di aneddoti. Nell’omologazione di oggi, ogni diversità è preziosa, va
promossa e sostenuta.
Bisogna agire con
tempestività, domani potrebbe essere già troppo tardi, e mettere in campo
azioni coordinate, per tutti, partendo
dalla realtà, Brescia è bellissima non manca nulla, dotata pure di un titolo
Unesco, questa è già una prima proposta,
da valorizzare, il passo successivo, accanto alla bellezza promuoviamo le
attività e con loro, i cibi e i vini del territorio. Non è difficile, non serve
un’agenzia ma solo la voglia di crederci,
un po’ di democrazia partecipativa
e buona volontà. Risparmiamo il denaro, facciamo circolare le buone idee.
Annamaria Beretta
Titolare di Rosantico
sono molto d'accordo con te. stefano d'ambrosio "il mercante di stelle"
RispondiEliminaD'accordissimo! Forza sei sempre la numero 1 !
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